Sticchi Damiani ai microfoni di Sportitalia: "Si rischia di snaturalizzare il bel gioco del calcio"
"Ci sono troppe regole, si rischia di stravolgere tutto"
A cura di Edoardo Fusco e Filippo Milanese
Il Presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani ai microfoni di Sportitalia ripercorre le numerose recenti polemiche inerenti al mondo delle tecnologie di assistenza arbitrale in campo. Nonostante l'introduzione del VAR risalga ormai al 2017, non è mai cessata del tutto la disapprovazione di numerosi addetti ai lavori e presidenti di tutta Italia.
Introdotta per aumentare la precisione del metro di giudizio sugli episodi in campo, la Video Assistant Review, è stata spesso al centro di numerosi dibattiti di natura arbitrale trovando anche sfogo in numerosi programmi sportivi televisivi. Per il presidente giallorosso è oramai la nona stagione al timone della società salentina, in cui ha collezionato 3 promozioni in serie A, 1 retrocessione e 1 salvezza nella scorsa stagione.
Il numero uno giallorosso ha affermato:
C'è un eccesso di prassi, ora ci troviamo che situazioni analoghe vengono gestite in maniera differente, mentre situazioni differenti vengono analizzate in maniera analoga. Ora c'è bisogno di fare diverse riflessioni, perché adesso queste misure al posto di creare certezza creano un insopportabile incertezza. Per i giocatori è molto complicato, pur partecipando a numerose assemblee anche con arbitri di spicco, perché è comunque difficile capire in campo l'effettiva regola da applicare. Io l'ho già detto spesso, si sta rischiando seriamente di snaturare questo gioco, a mio parere meraviglioso, ma in cui vanno certamente regolamentate molto meglio le situazioni in cui il VAR può intervenire o le situazioni in cui non può.
Il Legale leccese torna poi sullo sfogo che seguì il match contro il Milan di qualche settimana fa. Quest'ultimo vide da protagonista il gol di una potenziale rimonta storica in pieno recupero da parte di Roberto Piccoli, revocatogli qualche minuto più tardi dal VAR per un presunto pestone su Thiaw. Dopo quella partita ci fu una stangata da parte del giudice sportivo, per deferì la maggior parte della dirigenza leccese. Nel referto si leggeva:
Il presidente SSD è accusato dal giudice di «avere, al termine della gara, negli spogliatoi assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti degli Ufficiali di gara rivolgendo loro reiteratamente espressioni offensive e minacciose; infrazione rilevata da un Assistente».
Stefano Trinchera, diesse del Lecce, è stato squalificato per «avere, al 50° del secondo tempo, contestato con veemenza una decisione arbitrale abbandonando in segno di dissenso il recinto di giuoco, successivamente, al termine della gara, rientrava sul terreno di giuoco assumendo un atteggiamento intimidatorio e rivolgendo agli Ufficiali di gara epiteti ingiuriosi accompagnati anche da un'espressione blasfema; infrazioni rilevate dal Quarto Ufficiale; per avere inoltre, negli spogliatoi, perseverando nell'atteggiamento intimidatorio, rivolto nuovamente espressioni ingiuriose agli Ufficiali di gara; infrazione quest’ultima rilevata da un Assistente».
Mencucci, infine, avrebbe rivolto espressioni offensive nei confronti degli ufficiali di gara.